(di Max D’Amato) Breve racconto di una scommessa vinta con me stesso e cioè riportare un giocatore, dimenticato dai più ma a parer mio ancora valido, a brillare nuovamente su un campo di calcio dopo un lungo periodo di stop.
Nato ad Acerra, grosso comune vicino Napoli, da genitori del Burkina Faso, Mazo Sare ben presto si mette in evidenza ed entra nelle giovanili del Nola e della Paganese, ritorna poi nel club nolano in serie D ed infine approda alla Scafatese in Eccellenza. Bravo tecnicamente, l’attaccante esterno del 2001 purtroppo non sfrutta le occasioni che gli capitano anche per colpa di un caratterino (notevolmente migliorato anni dopo) che lo frena nella sua crescita calcistica. Io lo conosco dopo questi trascorsi quando Mazo si dedica quasi solo al lavoro e sta maturando l’idea di un trasferimento in Lombardia per motivi principalmente economico-occupazionali. Nonostante la distanza continuiamo a sentirci, a restare in contatto; convinto delle sue capacità, mi metto in moto e lo propongo ad alcune squadre locali, prevalentemente del bergamasco e di Promozione. Tra le varie società interpellate, risponde positivamente a febbraio l’Azzano Calcio che, partito con grandi propositi, si trova invece impelagato nei bassifondi della classifica. Dopo una prima fase di adattamento e di ripresa agonistica, Mazo Sare si guadagna il posto da titolare (come immaginavo) ed inizia a giocare sempre meglio, segnando bei gol e fornendo assist. Grazie anche a lui, il club del ds Mirco Campi si salva in anticipo ed il veloce laterale d’attacco (africano nei lineamenti ma con cadenza spiccatamente napoletana) ritrova la gioia del campo e può riprendere la sua carriera, interrotta per un annetto.