Arriva contro il Termoli la prima meritata vittoria dei biancoverdi di Castelfidardo. La formazione scesa in campo è stata disposta sapientemente, da un allenatore che conosce bene l’imprevedibilità di questo sport ed ha sempre creduto nel potenziale dei suoi uomini. Ciascuno dei giocatori scelti da Mister Giuliodori, si è rivelato utile ed importante ai fini del gioco. Alcuni meccanismi, come il pressing continuo e le ripartenze fulminee, possono essere la carta vincente di questa e, ci auguriamo, di tante altre domeniche. Tutte le premesse di un Castelfidardo che si è dimostrato pienamente in grado di intessere trame dai colori vivaci, ritrovando il gol che era mancato in alcune occasioni delle prime giornate e la solidità in difesa. Lo stadio Mancini è tornato a gioire, per ben cinque volte, ed i tifosi di casa hanno potuto consolarsi con l’esultanza liberatoria di chi sta iniziando a raccogliere i primi frutti della stagione. La tenacia di Baldini, i lanci illuminanti di Gambini e una difesa che è sempre stata solida ed acquista ora maggior sicurezza, il tutto senza dimenticare la doppietta di Nanapere e i rigori di Fabbri e Paponi.
Nonostante la festa per il 5 a 0, dagli spalti erano arrivati, con indignazione ed incredulità, i fischi di protesta nei confronti di alcuni disservizi. Uno squillo di tromba, quello del popolo fidardense, dovuto alle evidenti difficoltà dimostrate dalle infrastrutture, nel permettere un accesso ottimale all’impianto sportivo. Un evento di Serie D che viene trattato, pur nella tranquilla realtà cittadina, come una manifestazione ad alto rischio.
Nelle circostanze si evidenziano, dai servizi igienici limitati o bloccati per questioni burocratiche, ai cancelli chiusi ed altri rallentamenti inspiegabili, che vanno a colpire chi vuole godersi lo spettacolo offerto dal rettangolo di gioco. Dovere delle istituzioni dovrebbe essere il poter, in ogni caso, consentire un accesso rapido per tutti gli aventi diritto. Sempre più spesso assistiamo, invece, ad uno stadio Mancini che diviene, in occasione dei match casalinghi, una sorta di distretto blindato, senza la possibilità di movimento per i dirigenti, i membri della sala stampa e per tutti gli spettatori accorsi.
La società cercherà di ottenere una revisione di questi regolamenti, che dia risalto ad una situazione inverosimile di cui si trova vittima, augurandosi di poter tornare a fornire servizi adeguati il prima possibile.